Il fuoco
Come valutare la resistenza al fuoco
Intonaci ignifughi e vernici intumescenti atti a coprire strutture che variano da REI 30 fino a REI 240.
LE MECCANICHE DI PROTEZIONE PASSIVA
La protezione passiva è la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi di un edificio con funzioni portanti o separanti che devono garantire, nelle condizioni di carico, una resistenza per un tempo prestabilito. Essa viene determinata sperimentalmente mediante un forno di prova, secondo i metodi previsti dal Ministero degli Interni.
L’obiettivo della prevenzione passiva è quello di limitare gli effetti dell’incendio nello spazio e nel tempo. Questi obiettivi vengono raggiunti se è garantita l’incolumità dei lavoratori, se gli effetti nocivi dei prodotti della combustione sono limitati e se i danni alle strutture, macchinari, strumentazioni e beni restano contenuti.
Il motivo principale per cui deve essere garantita la protezione passiva è che tutti i materiali utilizzati per costruire edifici hanno un grado di resistenza/reazione al fuoco differente: può essere elevato, basso o addirittura inesistente. Gli obiettivi di protezione servono a classificare, studiare e normalizzare questi fenomeni, dove la resistenza al fuoco rappresenta l’intervallo di tempo (espresso in minuti) di esposizione dell’elemento strutturale ad un incendio durante il quale l’elemento considerato conserva i requisiti progettuali di stabilità meccanica e tenuta ai prodotti della combustione.
Fondamentale la Protezione Passiva è la resistenza al fuoco degli eIn maniera più specifica si può definire la resistenza al fuoco come l’attitudine di un elemento da costruzione a conservare la stabilità R, la tenuta E e l’isolamento termico I (da cui la sigla REI: Résistance, Entretenir, Isolement).
Riassumendo:
- R (Stabilità): capacità di mantenere la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco
- E (Tenuta): capacità di trattenere e ostacolare il passaggio di vapori, gas e fumi
- I (Isolamento): capacità di limitare l’azione del calore generato dal fuoco
Cosa scegliere?
Intonaco Ignifugo, Vernice Intumescente o Lana Minerale Ignifuga?
A seconda delle necessità di uno specifico cantiere si possono scegliere i materiali ignifughi più adatti. Un cantiere può comunque utilizzare tutti e tre i materiali ignifughi seconda delle zone da trattare, ottenendo così la protezione ideale in base alle caratteristiche del materiale.
L’intonaco ignifugo viene applicato a spruzzo con spessori variabili in base alle specifiche necessità.
- Vantaggi: durata illimitata nel tempo, costi, versatilità e raggiungimento di resistenze molto alte fiano R/REI 240;
- Svantaggi: sono principalmente legati all’estetica, alla scarsa resistenza meccanica e alla sensibilità agli agenti atmosferici. Per questi motivi consigliamo l’utilizzo dell’intonaco ignifugo dietro i controsoffitti o contropareti o sui soffitti in zone non esposte agli agenti atmosferici o agli urti accidentali.
La vernice intumescente che ha la particolarità di gonfiarsi col calore (intumescenza) viene applicata a spruzzo e in alcuni casi anche a rullo o pennello con spessori variabili sempre in base ai bisogni.
- Vantaggi: l’aspetto estetico (del tutto simile ad una vernice normale), la resistenza meccanica e la sua versatilità
- Svantaggi: ha un costo elevato, soprattutto sull’acciaio, arriva al massimo R/REI 90 (in alcuni casi R120) su acciaio e fino a REI 120 su cemento armato e non ha un’adeguata normativa sulla durabilità nel tempo che definisca in maniera univoca quali sono i criteri e le verifiche perché una struttura trattata con vernici ignifughe rimanga certificata R/REI negli anni.
La lana minerale ignifuga ha un aspetto lanoso e viene applicata a spruzzo con spessori variabili sempre in base alle necessità.
- Vantaggi: costi ridotti, versatilità e caratteristiche di isolante termico e di assorbimento acustico
- Svantaggi: l’estetica, la scarsa resistenza meccanica e la sensibilità agli agenti atmosferici
STABILITÀ, TENUTA, ISOLAMENTO (REI)
La Stabilità (fattore R), se isolata dal contesto, è riferita esclusivamente a tutte quelle strutture portanti che non offrono funzione di compartimentazione (come ad esempio le travi). Tenuta e Isolamento (Fattori E e I), invece, sono utilizzati in tutti gli elementi che offrono anche funzione di compartimentazione dei diversi locali come pareti e murature.
Questi tre fattori contribuiscono a determinare le classificazioni REI. Una classificazione REI è composta dalla sigla e da un numero a due o tre cifre che indica il tempo minimo espresso in minuti durante i quali l’elemento oggetto di classificazione garantisce la prestazione richiesta.
Abbiamo grande esperienza nel campo della protezione passiva per mezzo di vernici a spruzzo e riusciamo ad applicarle su:
- Strutture in acciaio e lamiere grecate
- Strutture prefabbricate, in cemento armato e in latero-cemento
- Strutture in Legno